Si tratta di un romanzo storico, destinato , a mio parere, ad un pubblico femminile.
Narra la vicenda della guerra delle due rose dal punto di vista di una delle sue protagoniste : Elisabetta Woodville , regina consorte d'inghilterra dal 1465 al 1483.
Personalmente, ho pareri contrastanti su questo primo libro ,tanto che non so se continuare la lettura della trilogia. Nella parte iniziale ho trovato il racconto abbastanza scorrevole, a tratti anche divertente (degna di nota la lettera del fratello Anthony alla protagonista, che mi ha fatto ridere per cinque minuti buoni), ma nella parte centrale e in verità in buona parte del romanzo ho trovato la narrazione piuttosto pesante e monotona. Ho fatto fatica a terminare la lettura.
Nella parte finale, devo invece ammettere che la narrazione si fa via via più scorrevole, a tratti interessante e abbastanza ricca di colpi di scena, il finale è chiaramente aperto e destinato alle narrazioni dei libri successivi, ma per chiunque abbia una leggere infarinatura di storia, o semplicemente per gli appassionati della Gregory e della dinastia Tudor, il finale è , in effetti, già chiaro.
Un punto a sfavore e a favore è l'elemento della magia presente nel libro, che risulta nella prima parte forzato e quasi inverosimile (più inverosimile del fatto che si stia parlando di magia, si intende) mentre nella seconda riprende i canoni delle profezie che tanto intrigano il lettore.
In un giudizio finale non mi sento di condannare questo libro, come la stessa autrice scrive nelle sue note , si tratta di un romanzo molto più storico di quelli che solitamente scrive, quasi tutta la vita di Elisabetta Woodville è infatti di per se un romanzo a tutti gli effetti.
Inoltre , si tratta comunque del punto di vista di una donna del 400 , che non combatteva le sue battaglie con spade ed eserciti ma con complotti e cospirazioni.
Giudizio finale : Buono , ma mi aspettavo qualcosa in più dopo ''l'altra donna del re''
Nota : il titolo ''regina della ROSA BIANCA'' è un riferimento al simbolo del casato degli York , in lotta con quello dei Lancaster, che era appunto una rosa bianca.
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